77, Giuseppe Rocca, L’Università di Pavia e il sapere geografico
Giuseppe Rocca, L’Università di Pavia e il sapere geografico
Cisalpino-Istituto editoriale universitario, Milano 2021, pp. 399
Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia
ISBN: 9788820511371
Il Centro per la storia dell’Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico dell’Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particolare riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istituzioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
Il volume presenta l’analisi dei fatti, del pensiero e delle pratiche scientifiche legate al sapere geografico presso l’Università di Pavia, da fine Ottocento agli anni Ottanta del Novecento. Sostenuta dalle fonti d’archivio e dalla rilettura della ricca produzione scientifica dei protagonisti, la ricerca identifica Pavia come uno dei centri principali di sviluppo crono-spaziale della Geografia in Italia, con eminenti protagonisti quali Vittorio Bellio, Mario Baratta, Bruno Castiglioni, Mario Ortolani, Roberto Pracchi e Aldo Pecora.
Un ruolo fondamentale nella formazione degli studenti e delle nuove leve della Geografia italiana è riconosciuto a Bellio e Ortolani. Il primo fu essenziale nell’impostazione scientifica delle ricerche condotte da Gabriele Grasso e Alberto Magnaghi, studiosi di spicco nel campo della geografia storica e della storia della cartografia. Il secondo riuscì addirittura a formare una vera e propria “scuola pavese” di geografi, con la costituzione di un Istituto di Geografia: qui molti cultori del sapere geografico – in particolare Aldo Pecora, Piero Dagradi, Giampiero Cotti Cometti e Pier Luigi Beretta – compirono le loro importanti esperienze scientifiche, in un’ottica per la prima volta internazionale. Purtroppo la scuola geografica pavese ebbe un ciclo di vita breve, iniziato nel secondo Dopoguerra e interrotto dallo stesso Ortolani con il suo volontario passaggio a Bologna nella seconda metà degli anni Sessanta: quel ciclo che avrebbe forse potuto riprendersi nei primi anni Ottanta con la chiamata di Pecora, ma ciò non accadde, a causa della sua morte prematura.
Giuseppe Rocca, già professore ordinario di Geografia presso l’Università di Genova, insegna attualmente nello stesso Ateneo Teoria e metodi della Geografia nel corso di Laurea in Storia e Geostoria della Regione nel corso di Laurea magistrale in Scienze storiche. Ha svolto attività di ricerca in Italia, Francia, Regno Unito e Canada (soprattutto in Québec), conducendo studi sulle forme di mobilità spaziale di beni, persone, informazione e sulla storia del pensiero geografico. Dal 2001 al 2017 ha fatto parte del Comitato direttivo dell’Associazione dei Geografi Italiani, coordinando il Gruppo di Lavoro nazionale “Dai luoghi termali ai poli e sistemi di turismo integrato”, i cui risultati sono apparsi in quattro numeri della rivista “Geotema”. E’ membro del Comitato direttivo del Centro Ricerche sul tema “Spazio immaginario tra letteratura e geografia”, attivo presso la Facoltà di Studi Umanistici dell’Università Statale di Milano.