71 a cura di E. Canobbio, Lauree pavesi nella prima metà del ‘500

Lauree pavesi nella prima metà del ‘500. I. (1500-1512), a cura di Elisabetta Canobbio.

Cisalpino-Istituto editoriale universitario, Milano 2017, 475 p.

Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia

ISBN:  978-88-205-1089-3

Il Centro per la storia dell’Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico ell’Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particolare riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istituzioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale.

Il volume, contenente l’edizione di 184 diplomi di laurea concessi dall’Università di Pavia nel primo Cinquecento, continua il progetto editoriale avviato una ventina di anni fa con i volumi di questa collana curati da Agostino Sottili e da Simona Iaria (nn. 25, 29 e 52) e dedicati all’attività promozionale dell’Ateneo durante la dominazione sforzesca. Con questa raccolta, l’indagine si estende a un periodo cruciale per la storia del Pavese, ma che con difficoltà si offre all’attenzione degli studiosi, a causa dei larghi vuoti documentari dovuti anche ai sovvertimenti che destabilizzarono la regione. Gli atti di licenza e di dottorato editi in questo volume costituiscono dunque una fonte preziosa per la ricostruzione di un aspetto fondamentale della vita cittadina quale l’organizzazione dell’Almum Studium Papiense e la fortuna di cui esso godette in questo travagliato periodo. Compimento di un corso di studi individuale, il diploma di laurea restituisce infatti anche l’immagine delle Universitates studentesche e dei Collegi dottorali, confermandosi quale “deposito” di una ricca messe di dati sul magistero di docenti illustri e meno noti, sull’identità di scholares e di neo dottori, sul rilievo che nella prima età moderna Pavia conservava entro i flussi studenteschi che percorrevano il continente europeo. Grazie al magistero di illustri giuristi, di me-dici e artisti debitori delle più aggiornate correnti filosofiche, di teologi aperti alle più innovative interpretazioni della sacra pagina, all’inizio del Cinquecento lo Studio pavese emerge dai suoi diplomi di laurea quale organismo ancora in grado di sostenere con una formazione qualificata le ambizioni e le speranze di sudditi del Ducato di Milano, ma anche di studenti provenienti dalla Francia, dalla penisola Iberica, dai Paesi Bassi, dalla regione germanica.

Elisabetta Canobbio è dottore di ricerca in Storia medievale. I suoi interessi di ricerca riguardano le relazioni tra istituzioni ecclesiastiche e potere centrale nella Lombardia quattrocentesca, le intersezioni tra Chiese e società locali, le pratiche documentarie del governo ecclesiatico. In riferimento a questo filone di indagine ha curato la pubblicazione, tra l’altro, di La visita pastorale di Gerardo Landriani alla diocesi di Como (1444-1445), Milano 2001 e, insieme a Beatrice Del Bo, di «Beatissime pater». Documenti relativi alle diocesi del ducato di Milano. I “registra supplicationum” di Pio II (1458 -1464), Milano 2007