36 a cura di A. Stella e G. Lavezzi, Esortazioni alle storie

Esortazioni alle storie,  cura di Angelo Stella e Gianfranca Lavezzi

Cisalpino-Istituto editoriale universitario, Milano 2001, XVI, 818 p.
Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia
ISBN: 88-323-4603-6
Il Centro per la storia dell’Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico dell’Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particolare riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istituzioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
Questi Atti – esito del Convegno “…parlano un suon che attenta Europa ascolta”. Poeti, scienziati, cittadini nell’Ateneo pavese tra Riforme e Rivoluzione (Pavia, 13-15 dicembre 2000) – raccolgono interventi che, pur nella varietà disciplinare e metodologica, sono ascrivibili sotto la comune rubrica della solidarietà della Scienza: storia, storia dell’arte, letteratura, filosofia, chimica, fisica, medicina, attraversate con un approccio che – parafrasando il titolo del dizionario di Francesco D’Alberti nel passaggio tra XVIII e XIX secolo – sfocia in una visione critica, universale geograficamente e semanticamente, ed enciclopedica della realtà strutturale delle cose, della natura e del protagonista uomo, razionale, esperiente, applicativo.
Ma l’ideale colloquio con scienziati e letterati che rendono grande l’Università di Pavia in quel breve giro d’anni ha i colori affascinanti del crepuscolo della sera, con persone che stanno per uscire di scena o, se rimangono, non avranno successori: né Napoleone né l’Austria della Restaurazione intendono portare avanti il discorso culturale di Maria Teresa.
Proprio nel suo periodo di maggiore splendore l’Università di Pavia non fa scuola, e il fervore dinamico delle idee di quel momento di straordinaria felicità si fissa, rapidamente e per sempre, in un quadro immobile che, ormai estraneo allo “spirito” della storia, si offre alla riflessione critica di chi – come gli autori dei saggi qui riuniti – ha accolto la foscoliana esortazione alle storie, anche amare.