19 Giuseppe Negro, Gli studenti ticinesi all’Università di Pavia

Giuseppe Negro, Gli studenti ticinesi all’Università di Pavia (1770-1859), presentazione di Jean-Francois Bergier

Cisalpino-Istituto editoriale universitario, Milano 1993, 181 p.
Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia

ISBN: 88-205-0726-9

Il Centro per la storia dell’Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico dell’Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particola­re riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istitu­zioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popola­zione studentesca e dei docenti.

Gli studenti che abitavano nelle località oggi costituenti il Canton Ticino hanno per secoli ovviato alla mancanza di una sede universitaria locale recandosi a completare la propria formazione culturale e professionale all’estero. Tra le sedi universitarie più frequentate, la tradizione assegna un ruolo di primo piano allo Studio pavese, che nel corso dei secoli ha accolto tra le file dei propri studenti centinaia di giovani ticinesi. «Un canton suisse, une université lombarde. Un fleuve qui les baigne, qui donne son nom, il Ticino, à l’un comme à l’autre: voie naturelle et lien symbolique entre le pays tessinois et l'”Università Ticinese” de Pavie». Così sintetizza Jean-François Bergier, nel­la sua presentazione al volume, uno stato di fatto che comincia a delinearsi alla metà del Cinquecento e, accompagnandosi con forme più tradizionali di emigrazione (di lavoratori stagionali, di artigiani, di artisti), continua ininterrotto fino alla fine del Settecento, per poi via via accentuarsi sensibilmente ed assumere un’incidenza di indubbio rilievo nell’Ottocento.
Per questo motivo, ed anche per problemi inerenti alla completezza delle fonti, l’Autore circoscrive l’indagine entro gli anni 1770 e 1860. Gli studenti che frequentarono lo Studio pavese in questo periodo sono suddivisi secondo le diverse caratteristiche individuali, la provenienza geografica, il tipo di rapporto stabilito con l’università, la facoltà di iscrizione e l’esito degli studi.L’indagine non si ferma però a questi aspetti strutturali e, per così dire, quantitativi. Si addentra, per quel che gli consente la documentazione raccolta, nella vita quotidiana di questi giovani, nei loro problemi di convivenza e di disciplina, nel delicato rapporto tra la loro qualità di cittadini elvetici e gli stimolanti eventi del Risorgimento italiano. Queste ed altre sollecitazioni avranno un impatto non indifferente nella formazione della classe dirigente ticinese dell’Ottocento.

Jean-Francois Bergier insegna all’Istituto di Storia del Politecnico federale di Zurigo.

Giuseppe Negro, nato nel 1951 a San Giorgio Monferrato, si è laureato all’Università di Pavia in Filosofia nel 1974 e in Lettere nel 1983, elaborando nella sua tesi di laurea la proposta di un manuale di storia per la scuola media del Canton Ticino. In tale ordine di scuola ha svolto attività didattica dal 1976 al 1991, quando ha ottenuto un congedo che gli ha consentito di pervenire alla pubblicazione del presente volume.