32 a cura di E. Grignani e C. Mazzoleni, Edizioni pavesi del Seicento, Il primo trentennio
Edizioni pavesi del Seicento.
Il primo trentennio, a cura di Elisa Grignani e Carla Mazzoleni
Presentazione di Lugi Balsamo
Cisalpino-Istituto editoriale universitario, Milano 2000, XV, 573 p.
Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia ·
ISBN: 88-323-4582-0
Il Centro per la storia dell’Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico dell’Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particolare riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istituzioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
Questo volume, che raccoglie i risultati di un’indagine approfondita in molteplici direzioni, si presenta come uno strumento di lavoro utile a esigenze e filoni di studio differenziati dell’Ateneo pavese. Si tratta essenzialmente di un catalogo collettivo, finalizzato non solo alla tutela ma altresì alla valorizzazione di un particolare fondo librario antico. E’ stato prescelto un modulo analitico di descrizione bibliografica tale da privilegiare il compito di valorizzazione del materiale oltre i limiti dell’usuale standard catalografico. La scheda descrittiva offre precise indicazioni testuali e paratestuali sul contenuto, sia sul piano bibliologico, sia sulle caratteristiche materiali del libro (consistenza, peculiarità tipografiche, corredo iconografico, ecc.).
Attenzione particolare è data ai singoli esemplari che spesso forniscono dati aggiuntivi utili per ricostruire le vicende di quel libro nonché della formazione della biblioteca cui essi appartengono. All’inizio del Seicento, ad esempio, continuava ad essere rigorosa l’attività censoria della Chiesa romana nei riguardi della produzione libraria, ma per Pavia gli storici non possono disporre della specifica documentazione archivistica che purtroppo è andata perduta. Grazie all’ inserimento nelle schede di tutte le indicazioni relative alle licenze di stampa si è ottenuta una base di dati che ha permesso di ricostruire con certezza l’elenco degli inquisitori e consultori del Sant’Ufficio attivi a Pavia in quegli anni, alcuni soltanto di passaggio (e in questo caso le indicazioni servono altresì a integrare le vicende biografiche di personaggi di spicco in tale ambito).
Il fatto di aver scelto come oggetto di indagine la produzione libraria complessiva di una città, per un determinato periodo, ha messo in evidenza a sua volta gli aspetti editoriali e tipografici, facendo emergere le figure dei protagonisti e insieme gli aspetti peculiari della loro attività. Un ulteriore aspetto bibliologico è stato indagato e documentato attraverso l’apparato iconografico illustrativo e decorativo. Esso consente di risalire alle loro riproduzioni raccolte in un’appendice di Tavole ordinate secondo i tipografi e suddivise per tipologia (marche tipografiche, capilettera, fregi, finalini, vignette, stemmi).