26 Paolo Mazzarello, La struttura nascosta. La vita di Camillo Golgi
Paolo Mazzarello, La struttura nascosta. La vita di Camillo Golgi, presentazione di Enrico Solcia, prefazione di Alberto Calligaro
Cisalpino-Istituto editoriale universitario, Milano 1996, XXI, 584 p.
Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia
Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia
ISBN: 88-205-0785-4
Il Centro per la storia dell’Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico dell’Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particolare riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istituzioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
Per ogni studente di medicina e biologia il nome di Golgi è sinonimo di una delle strutture fondamentali in cui è articolata la cellula: il complesso o apparato di Golgi. In realtà questo non rappresenta che una delle tante scoperte ed acquisizioni definitive per le quali Camillo Golgi (1843-1926) meriterebbe di essere conosciuto da un pubblico ben più vasto di quello dei soli cultori delle scienze biomediche e comunque la sua fama di scienziato non è pari al valore storico delle sue scoperte. Nonostante la frequenza con cui il suo nome ricorre nella letteratura biologica, la sua figura rimane infatti celata in un cono d’ombra dal quale spesso emerge solo nei termini di una aneddotica superficiale e fuorviarne.
La vita scientifica di Golgi ebbe parte fondamentale in quell’affascinante capitolo della storia della biologia, in gran parte ancora da approfondire, che è l’origine delle moderne neuroscienze. Sull’evoluzione di queste discipline la sua opera ebbe un impatto rivoluzionario con la scoperta della reazione nera, un metodo che rese possibile e permise lo studio sistematico della struttura del sistema nervoso. Ma il nome dello scienziato italiano fu centrale anche per la storia della citologia e della nascente infettivologia. Egli aveva una capacità quasi divinatoria di trovare nuove prospettive di ricerca ed un intuito straordinario nel mettere a punto nuovi metodi per lo studio delle strutture biologiche. Di lui il clinico Pietro Grocco (1856-1916) diceva che “quanto egli tocca converte in oro”; era insomma un autentico genio dell’osservazione. Per i suoi pionieristici studi sul sistema nervoso gli venne assegnato il premio Nobel della Medicina nel 1906. Come uomo politico e Senatore del regno si occupò prevalentemente di sanità pubblica ed ebbe un ruolo fondamentale nella promozione dell’Università di Pavia attraverso il potenziamento delle sue strutture scientifiche e didattiche. A lui si devono le iniziative più significative che portarono al progetto dei nuovi edifici dell’Ospedale Policlinico San Matteo. La sua figura giganteggia nella storia della scienza dell’ultimo secolo; nonostante ciò non è ancora stata pienamente assorbita dal panorama culturale italiano ed internazionale e non ha avuto quel riconoscimento intellettuale più vasto che anche solo l’impulso dato alla formazione e allo sviluppo dei concetti delle neuroscienze avrebbe meritato. Questa biografia vuol tentare di colmare almeno in parte tale lacuna.
Paolo Mazzarello è specialista in Neurologia e dottore di ricerca in Scienze Neurologiche. Dal 1991 al 1994 ha insegnato Fisiologia Umana all’Università di Pavia, attualmente è incaricato di ricerca presso l’Istituto di Genetica Biochimica ed Evoluzionistica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia. Si occupa di Neurobiologia e di Storia del pensiero medico-biologico.