25 a cura di Agostino Sottili, Lauree Pavesi nella seconda metà del ‘400, I
Lauree Pavesi nella seconda metà del ‘400, I, (1450-1475), a cura di Agostino Sottili
Presentazione di Xenio Toscani
Cisalpino-Istituto editoriale universitario, Bologna 1995, 410 p.
Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia
ISBN: 88-205-0771-4
Il Centro per la storia dell’Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico dell’Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particolare riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istituzioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
La laurea medioevale è una abilitazione alla docenza universitaria trasformatasi lentamente in titolo professionale. Il documento di laurea rispecchia però ancora la vecchia situazione e descrive esattamente la cerimonia che crea il nuovo insegnante. Si tratta di un documento ufficiale, molto preciso nella sua terminologia e valido in tutta la cristianità. I notai pavesi non hanno lesinato nel riempire di notizie i loro strumenti: abbiamo quasi sempre l’elenco completo dei dottori partecipanti all’esame e inoltre i nomi dei rettori e dei vicecancellieri cui spettava di conferire il titolo. Pavia si rivela come uno dei grandi crocevia della cultura europea dell’età dell’Umanesimo. Il modestissimo nome di un testimone ad una laurea in teologia, Roelof Huusmann, se tradotto in latino diventa quello del più grande umanista europeo prima di Erasmo: Rudolphus Agricola Phrisius, che a Pavia, primo umanista dell’Europa centrale, compose una biografia di Petrarca e forse incominciò ad imparare il greco. Di lui Erasmo ha sentenziato: è stato il primo a portare in Europa il vento degli studi di umanità. Accanto ad Agricola sta Johannes von Dalberg, il rettore del 1474-’75, divenuto vescovo di Worms e cancelliere del Conte palatino del Reno: la sua casa ad Heidelberg era ritrovo di letterati e poeti. La Borgogna è presente col rettore Thomas de Plaine, poi cancelliere di Borgogna e col futuro presidente del Consiglio di Fiandra, Paul de Baenst, rettore nel 1473-’74, le terre francofone con Pierre Odin, il committente del ciclo delle arti liberali della cattedrale di Le-Puy-en-Velay. Non manca l’Umanesimo medico (Ulrich Ellenbog) e la giurisprudenza tedesca: Peter Wacker, Johannes Löffelholz, Johannes vom Hirtz, Gabriel Baumgartner. La pubblicazione dei documenti è solo una prima tappa, quella filologica; il resto tocca allo storico.
Agostino Sottili insegna Filologia medioevale e umanistica, ha studiato la diffusione delle opere di Petrarca in Germania ed i rapporti tra Umanesimo italiano ed Umanesimo tedesco.