37 Elisa Signori, Minerva a Pavia. L’ateneo e la città tra guerre e fascismo
Elisa Signori, Minerva a Pavia. L’ateneo e la città tra guerre e fascismo
Cisalpino-Istituto editoriale universitario, Milano 2002, XIV, 346 p.
Fonti e studi per la storia dell’Università di Pavia
ISBN: 88-323-4609-5
Il Centro per la storia dell’Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico dell’Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particolare riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istituzioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
Ampie ricerche sono dedicate anche alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione studentesca e dei docenti.
Tra la riforma Gentile del 1923 e la Carta della Scuola varata da Bottai nel 1939 il sistema universitario italiano e le singole comunità accademiche costituirono un terreno strategico d’impegno per il regime fascista e un banco di prova per il suo progetto di integrazione politico-ideologica della cultura e della società italiana. Tale processo, tutt’altro che rettilineo, è qui analizzato a partire dal caso di Pavia, ossia di un ateneo di antico prestigio storico e scientifico che, proprio alle soglie del ventennio fascista, venne spogliato del suo secolare privilegio di unica università lombarda.
Ne emerge la dinamica di una complessa evoluzione, ove storia dell’istituzione universitaria, ma anche dei suoi diversi “attori”, e storia della cultura e dell’operare scientifico s’intrecciano ridisegnando, dall’una all’altra guerra mondiale, l’identità dell’ateneo ticinense. Un ampio spettro di fonti d’archivio consente di lumeggiare alcuni nodi di tale percorso, dalla crisi della koiné positivistica al nazionalismo scientifico, dalla “contesa” con Milano alla modernizzazione strutturale dell’ateneo e al suo progressivo allineamento politico, scandito dal giuramento del 1931 e dall’ostracismo di studiosi e studenti “ebrei” nel 1938.
Città e università, partecipi di una secolare storia di interdipendenza politica ed economica, vi si riconoscono legate da un rapporto simbiotico, che un’imponente statua di Francesco Messina, collocata proprio nel 1939 alle porte del centro storico, visivamente simboleggiava: Minerva a Pavia.
Elisa Signori è professore associato di Storia contemporanea presso la facoltà di Lettere dell’Università di Pavia. Ha pubblicato tra l’altro La Svizzera e i fuorusciti italiani, Milano, Angeli 1983, Il verde e il rosso. Fernando Schiavetti e gli antifascisti nell’esilio, Firenze, Le Monnier 1987 (con Marina Tesoro), Il dovere di testimoniare. Carteggio Gaetano Salvemini, Angelo Tasca, Roma-Napoli, Bibliopolis 1996, ha curato Una difficile modernità. Tradizioni di ricerca e comunità scientifiche in Italia 1890-1940, Pavia 2000 (con A. Casella, S. Ferraresi, G. Giuliani). Collabora con “Il Politico”, “Nuova Antologia”, “Annali di storia pavese”, “Annali di storia delle università italiane”.
Ne emerge la dinamica di una complessa evoluzione, ove storia dell’istituzione universitaria, ma anche dei suoi diversi “attori”, e storia della cultura e dell’operare scientifico s’intrecciano ridisegnando, dall’una all’altra guerra mondiale, l’identità dell’ateneo ticinense. Un ampio spettro di fonti d’archivio consente di lumeggiare alcuni nodi di tale percorso, dalla crisi della koiné positivistica al nazionalismo scientifico, dalla “contesa” con Milano alla modernizzazione strutturale dell’ateneo e al suo progressivo allineamento politico, scandito dal giuramento del 1931 e dall’ostracismo di studiosi e studenti “ebrei” nel 1938.
Città e università, partecipi di una secolare storia di interdipendenza politica ed economica, vi si riconoscono legate da un rapporto simbiotico, che un’imponente statua di Francesco Messina, collocata proprio nel 1939 alle porte del centro storico, visivamente simboleggiava: Minerva a Pavia.
Elisa Signori è professore associato di Storia contemporanea presso la facoltà di Lettere dell’Università di Pavia. Ha pubblicato tra l’altro La Svizzera e i fuorusciti italiani, Milano, Angeli 1983, Il verde e il rosso. Fernando Schiavetti e gli antifascisti nell’esilio, Firenze, Le Monnier 1987 (con Marina Tesoro), Il dovere di testimoniare. Carteggio Gaetano Salvemini, Angelo Tasca, Roma-Napoli, Bibliopolis 1996, ha curato Una difficile modernità. Tradizioni di ricerca e comunità scientifiche in Italia 1890-1940, Pavia 2000 (con A. Casella, S. Ferraresi, G. Giuliani). Collabora con “Il Politico”, “Nuova Antologia”, “Annali di storia pavese”, “Annali di storia delle università italiane”.